Plasil, cos’è e qual è il suo meccanismo d’azione
La Metoclopramide, il cui nome commerciale è per l’appunto Plasil, è un farmaco che viene somministrato al fine di trattare problematiche relative all’esofago ed allo stomaco. In Italia viene venduto, essenzialmente, in tre formati differenti: ventiquattro compresse da cento grammi, cinque fiale da dieci milligrammi per due millilitri di prodotto ed infine lo sciroppo. Essi sono tutti in vendita dietro prescrizione medica, l’unica che può essere mutuabile è la versione in fiale. Essa è una benzamide la quale favorisce i movimenti dello stomaco, oltre allo svuotamento dell’intestino, ed è volta al miglioramento del movimento sia a livello gastrico che intestinale.
Plasil per combattere nausea e vomito
Plasil è un farmaco utilizzato, comunemente, nella terapia volta a trattare il senso di nausea ed il vomito. Questi due sintomi possono avere cause differenti sia organiche che psicologiche, ma possono essere dovute a disturbi intestinali e gastrici quali intossicazioni, congestioni ed indigestioni. Da non sottovalutare anche le infezioni virali e li stati di ansia, in quanto anch’essi possono comportare questa sintomatologia.
Il Plasil è un farmaco in generale sconsigliato per i bambini, i quali sono soliti soffrire di disturbi di questo tipo, salvo diversa disposizione da parte del pediatra. Esso va bene, solo se assunto occasionalmente, nel caso di donne in stato interessante le quali devono fare i conti con le nausee mattutine. A volte questi sintomi sono associati ad interventi invasivi come la chemioterapia, la radioterapia e gli interventi chirurgici e, per questo motivo, solitamente è prescritta l’assunzione di questa tipologia di farmaco. Altre tipologie di disturbi, in cui è possibile assumere il Plasil, sono i casi in cui la nausea ed il vomito sono associati a mal di testa, dolori mestruali, cervicalgie, coliche biliari o renali, nausea da gastrite ed ulcera peptica o duodenale. Spesso viene usato per trattare la nausea nelle fasi acute del morbo di crohn.
Plasil come cura negli adulti e nei bambini
Il Plasil presenta dosaggi differenti in relazione al tipo di paziente: questi ultimi cambiano, ad esempio, in relazione all’età. In virtù di ciò infatti un soggetto adulto, che presenta un peso corporeo superiore ai sessanta chili, potrà assumere dieci milligrammi tre volte al giorno. Se il soggetto, invece, presenta un peso corporeo inferiore ai sessanta chili è normale che le dosi debbano presentare quantità inferiori. È raccomandabile che la terapia non duri più di cinque giorni e questa, inoltre, può avvenire per via orale, per via intramuscolare o per via endovenosa.
Per quanto riguarda, invece, i bambini la somministrazione è da evitare in qualsiasi circostanza prima dei dodici mesi ed inoltre Plasil è altamente sconsigliato sino ai sedici anni
Plasil, effetti collaterali
Come ogni farmaco che si rispetti Plasil sortisce numerosi effetti positivi ma, al contempo, può avere altrettanti effetti collaterali i quali sono molto soggettivi. In particolare Plasil può provocare irrequietezza, distonia focale ovvero spasmi o contrazioni a carico di determinati gruppo muscolari.
La molecola di cui Plasil è costituito è in grado di raggiungere il sistema nervoso centrale e, per questo motivo, la sua assunzione potrebbe determinare sonnolenza, capogiri, disturbi che possono alterare la vista e compromettere la capacità di guidare mezzi di trasporto od utilizzare macchinari. È raro, anche se non impossibile, che l’assunzione di Plasil comporti ipertensione, ipotensione, un’eccessiva secrezione della prolattina con produzione alterata di latte, stipsi, depressione, cefalea e così via dicendo. È naturale che l’assunzione di Plasil deve essere opportunamente seguita da un medico, valutando tutte le particolarità del caso. Occorre dire, inoltre, che questo articolo non deve in alcun modo sostituirsi al consulto del proprio medico di fiducia cui, naturalmente, è bene rivolgersi prima di attuare qualsivoglia intervento di tipo medico e/o diagnostico.