Nella tradizione italiana la musica è sempre stata una fonte di benessere e serenità, tanto che per molti è divenuta una compagna inseparabile presente in tutte le attività della vita quotidiana. D’altra parte la musica è presente in eventi tristi, come i funerali e in quelli felici, quando si vuole sfogare la rabbia o al contrario quando si vuole ostentare serenità. Insomma, il potenziale della musica è davvero vasto ed è così naturale utilizzarlo per il proprio benessere che quando si tenta di applicare il concetto di musica a quello di terapia quasi sembra di parlare di qualcosa di strano, indefinito ed irrealizzabile. In realtà non è così, la musicoterapia ha delle caratteristiche ben precise e degli scopi altrettanto ben definiti, per cui analizziamo nel dettaglio in cosa consiste la musicoterapia e in quali situazioni può essere utile.
Cos’è la musicoterapia?
La musica è composta di tanti diversi elementi, come il ritmo, l’armonia, la melodia, e via dicendo. Ciascuno di questi può essere adoperato in processi volti a favorire una serie di obiettivi terapeutici che vadano a soddisfare le necessità fisiche, psichiche o sociali. La musicoterapia può avere carattere preventivo, riabilitativo o terapeutico per cui si tratta di uno strumento che non può essere maneggiato da chiunque, ma che richiede delle specifiche competenze al fine di fornire risultati visibili e duraturi, per cui è importante considerare la musica come un mezzo che necessita di una figura professionale adeguatamente formata per il suo utilizzo. L’aspetto terapeutico della musica si manifesta nel momento in cui, venendo a contatto con l’altro, consente di esprimere la cosiddetta Identità Sonora (ISO), presente in ciascuno di noi e risultato di tutte le esperienze passate che immagazziniamo nella nostra mente sottoforma di profumi, eventi, suoni, voci e persone. Quindi un buon terapeuta, sfruttando la musica, deve essere capace di mettere in gioco la sua identità per poi accogliere quella del paziente, in modo tale che il suono divenga un vero e proprio mezzo di comunicazione. Alla base della musicoterapia non c’è, quindi, il semplice fare musica, nell’accezione di produrre note con strumenti o con voci; al contrario è importante conoscere:
- la psicologia della musica, quindi analizzare le emozioni che scaturiscono dall’intervento di ascolto;
- l’etnomusicologia ossia la conoscenza dei diversi strumenti che si sono susseguiti nel corso degli anni e che possono dar vita ad esperienze uniche e molto diverse le une dalle altre;
- la musica popolare che è presente nel background del paziente;
- la psicoacustica e la biologia della musica, ossia l’analisi di quegli organi e di quei processi fisiologici che concorrono alla percezione del suono;
- la comprensione del linguaggio non verbale, quindi l’analisi delle reazioni fisiche e mentali del paziente durante la musicoterapia, nel tentativo di estrapolare anche il non detto.
Quando è utile la musicoterapia?
Quindi è chiaro che la musicoterapia non rappresenta solo un ascolto o una produzione di musica fine a se stessa, ma comprende una serie di azioni che alla fine rendono possibile una piena conoscenza ed espressione di sè. In realtà tutti possono trarre beneficio dalla musicoterapia: è stato già chiarito che la musica piace a tutti ed è tramite nella comunicazione di tante emozioni, tuttavia può essere particolarmente utile nei bambini portatori di handicap sia fisici, per migliorare la mobilità, sia psichici, per ottimizzare un’elaborazione del pensiero che può più facilmente sfociare nella comunicazione verbale che può essere molto difficile per questi soggetti (ad esempio negli individui autistici). È stata poi dimostrata l’utilità della musicoterapia in soggetti con disturbi mentali, quali depressione o anoressia, e in soggetti affetti da patologie degenerative come il Parkinson o l’Alzheimer. Ovviamente, questo approccio terapeutico non è da solo capace di risolvere problematiche anche molto complesse, ma data la piacevolezza dell’esperienza è ideale intraprendere questo percorso in quadro che include tanti altri interventi.