Gli studi sulla vitamina b12
Da uno studio pubblicato il 16 giugno 1946 dall’Accademia Pontificia delle Scienze si legge che in quegli anni, in Italia, i morti per Anemia Perniciosa erano 2,3 ogni 100.000 abitanti. In testa era il Canada con 9,1, seguito dall’Inghilterra con 8,9, chiudeva l’Isola di Giava con 0,1. Questo perché, secondo studi dell’epoca, la malattia era più diffusa nei paesi nordici che non in quelli meridionali, e nell’emisfero occidentale più che in quello orientale. Inoltre, scrivevano che: ‘l’anemia perniciosa è pressoché sconosciuta nelle persone di colore ed è relativamente rara nelle razze bianche a carnagione scura, come italiani e greci’. L’anemia perniciosa è una malattia autoimmune che impedisce all’organismo di assorbire la corretta quantità di vitamina B12, mentre all’epoca, quando la vitamina B12 non era ancora stata scoperta, veniva curata con diete ricche di fegato crudo. Un aspetto che oggi invece molti tendono a sottovalutare è il giusto apporto vitaminico in quanto presi soprattutto dalla rincorsa al giusto apporto calorico al fine di non prendere peso e sembrare più belli. Ma il nostro corpo è una macchina delicata, e deve essere curato in ogni aspetto, se vogliamo che funzioni il più a lungo e il meglio possibile. E se è vero che nei nostri supermercati non mancano di certo tutti i prodotti di cui necessitiamo per ottenere e mantenere il benessere, è importante, allo stesso modo, sapere quali sono quelli che contengono quelle sostanze che sono basilari per la nostra salute. La vitamina B12 è una di queste.
Cosa è la vitamina B12
Proprio in seguito agli studi condotti sull’Anemia Perniciosa e sull’unica cura all’epoca possibile, ovvero il fegato, venne isolato e cristallizzato un fattore capace di curare l’anemia perniciosa. Solo nel 1956 la struttura chimica di questo fattore venne chiarita appieno e prese il nome generico di vitamina B12, utilizzato per identificare un gruppo di sostanze simili dl punto di vista della struttura chimica e note come cobalamine. Le principali cobalamine sono la metilcobalamina, l’idrossicobalamina, la deossiadenosilcobalamina e la cianocobalamina; quest’ultima, anche se presente in quantità minime nel corpo umano, risulta più stabile delle altre e pertanto principalmente utilizzata per produrre farmaci e integratori alimentari di vitamina B12. Dal caratteristico colore rosso, la vitamina B12 è una sostanza formata dal cobalto (da cui il nome cobalamine) e dall’azoto ed è altamente solubile in acqua. La vitamina B12 viene rilasciata come tale nello stomaco a seguito del contatto coi succhi gastrici ed è una vitamina essenziale, che vuol dire che il nostro organismo non è in grado di produrre autonomamente. Si trova infatti, in quantità adeguate, in tutti i prodotti di origine animale, carne, pesce, latte e suoi derivati e uova.
A cosa serve la vitamina B12
La vitamina B12 interviene in maniera fondamentale nel processo di produzione dei globuli rossi, cellule del sangue la cui principale funzione è il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti e di una parte dell’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. Inoltre, in combinazione conl’acido folico, interviene nei processi di formazione e riparazione della guaina mielinica delle fibre nervose. Sempre in combinazione con l’acido folico, la vitamina B12 interviene nel processo di formazione anche dei globuli bianchi, elemento fondamentale per la buona salute del nostro organismo.
Cosa succede se ne siamo carenti
Appare evidente, dopo averne illustrato le funzioni principali, dedurre cosa può succedere al nostro organismo se risultasse un carente assorbimento o un carente apporto di vitamina B12. I casi di carente assorbimento sono normalmente dovuti a seguito di patologie che interessano lo stomaco e che non consentono l’assorbimento della vitamina B12 a seguito della digestione del cibo; oppure per asportazione, a seguito di interventi chirurgici, di parti dello stomaco che sono responsabili della secrezione del fattore di sintesi della vitamina B12. Inoltre, come abbiamo già precedentemente detto, alcune malattie croniche e/o autoimmuni, provocano la comparsa dell’anemia perniciosa con i correlati effetti negativi sul sistema nervoso. La vitamina B12 può risultare carente nel nostro organismo anche per stili di vita non corretti o per un regime alimentare non equilibrato. Diete prive di alimenti di origine animale non provvedono infatti un adeguato apporto di questa vitamina al nostro organismo, mentre l’abuso di alcol può ridurre l’effetto del fattore di sintesi presente nel fegato. Occorre inoltre fare attenzione all’eccesso di assunzione di altre vitamine, quali la vitamina C, che in dosi massicce si comporta da ossidante, producendo il rilascio eccessivo di radicali liberi che danneggiano sia la vitamina B12 che il fattore intrinseco.
Conclusioni sulla b12
In sintesi, una sostanza così piccola, ma così importante per il nostro organismo tale da non doverne trascurare gli effetti in caso di stili vita o abitudini alimentari non corretti. La scienza ha fatto il suo dovere nell’isolarla e studiarne il ruolo nel complicato metabolismo umano, ora sta a noi utilizzare questa conoscenza per mantenerci in buona salute.