Quando si parla di fieno greco
Pensando al fieno greco vi potrebbe venire in mente l’antica civiltà dei Greci, quella civiltà dei belli e potenti dei dell’Olimpo che quando scendevano, dall’alto del monte dove risiedevano, tra i mortali, vivevano le loro avventure terrestri in mezzo alle distese sconfinate di biondo e dorato fieno appena falciato.
Il fieno greco potrebbe, anche, farvi pensare alla particolarità di tale fieno, coltivato per trarre farine originali per preparare ricette mediterranee.
Non è proprio così.
Anzi siete assolutamente fuori strada, il fieno greco appartiene sì alla flora ma non ha l’aspetto della vostra immaginazione, così come non è utilizzato per fornire il foraggio agli animali.
Di greco il fieno greco non ha nemmeno l’origine fonologica delle due parole: “trigonella foenum graecum” letteralmente “trigonella di fieno greco” ha derivazione, infatti, latina. È una pianta che appartiene alla famiglia delle Fabaceae e somiglia in maniera sorprendente al comune trifoglio, tanto che spesso è scambiato per questo tipo di erba spontanea. Poiché la forma delle piccole foglie del fieno greco è triangolare, è chiamato trigonella.
Il nome composto “fieno greco” gli viene attribuito in quanto è coltivato principalmente per l’alimentazione degli animali di allevamento.Quindi, al pensiero di fieno greco, da oggi in poi, potete pensare a grandi distese verdi dove poter correre a piedi nudi.Da storia molto antica a oggi
Il popolo degli egizi era esperto in ogni campo e aveva conoscenze approfondite anche in medicina. In uno dei documenti più importanti della civiltà del fiume Nilo, il “papiro Ebers”, è riportato proprio il fieno greco come una delle piante utilizzata maggiormente non solo in cucina ma anche e soprattutto nelle cure mediche e nella medicina in genere. Tracce geroglifiche di trigonella sono state ritrovate persino nelle tombe di alcuni faraoni a dimostrazione dell’importanza che veniva data a tale erba soprattutto per la cura delle malattie dei polmoni.
È chiaro, quindi, che la conoscenza e l’uso del fieno greco risale a oltre millecinquecento anni “prima della nascita di Cristo”. E dopo tale periodo cenni di utilizzo della trigonella li troviamo con i romani, i quali diedero proprio loro il nome di fieno greco alla pianta sicuramente perché lo importavano dalla “Grecia” come foraggio principale per gli allevamenti di bestiame. Nel Peloponneso il fieno greco arrivava dai paesi arabi più orientali.
“Nell’antica Roma fu l’imperatore romano Catone”, anche se la sua politica era contro le importazioni estere, che consigliò alla popolazione dell’impero la distribuzione alimentare al bestiame del fieno greco, poiché aveva compreso gli effetti benefici legati all’ingrassamento degli animali.
Nell’epoca medievale era usato largamente per curare le malattie del tratto respiratorio e contro la tosse.
Le ragazze tunisine, prima del loro matrimonio, consumavano con zucchero e olio i semi del fieno greco macinati. Tale uso le rendeva più opulente e formose e con il seno prosperoso per il giorno delle nozze, in modo da presentarsi al marito il più sensuale possibile.
Oggi i semi di fieno greco sono utilizzati largamente nella cucina indiana, dove è molto apprezzato per il sapore piuttosto forte che dona ai cibi.
L’aspetto del fieno greco
Il fieno greco trova il suo habitat naturale lungo le coste dei mari privilegiando la presenza del clima mite e il terreno a carattere salino.
È diffuso soprattutto nelle zone mediterranee, dove riesce a crescere spontaneamente. L’altezza della pianta annuale riesce a raggiungere anche i sessanta centimetri di altezza e, avendo una buona resistenza del fusto, non soffre i cambi di temperatura. Si presenta simile al più comune trifoglio, con tre fogliette di colore verde chiaro, dai fiori giallo acceso o bianchi. La pianta produce annualmente diversi baccelli dentro di cui si trovano dai dieci ai venti semi di colore grigio, duri e appuntiti: di solito sono raccolti prima che siano dispersi dal vento.
E sono proprio i semi a essere utilizzati per la produzione legata alla fitoterapia e all’alimentazione umana.
Il gusto forte del suo seme
Il sapore piuttosto particolare dei semi ha fato sì che la pianta diventasse famosa. La prima volta che il seme viene assaggiato sarà quella dell’imprinting: o si adora o si odia!
Il gusto che rimane in bocca dopo aver assaggiato i semi del fieno greco sicuramente non si dimenticherà mai perchè è molto caratteristico. Di solito i semi non sono consumati al naturale ma vengono essiccati in luoghi aperti e ridotti in polvere. L’alcaloide contenuto all’interno della polvere è assai utilizzato in erboristeria poiché ha capacità fluidificanti ed espettoranti. Anche se della polvere ricavata dai semi del fieno greco si decanta tanto benessere, come specificato sopra, il gusto non è del tutto piacevole. Per alcuni risulta piuttosto disgustoso al punto di doverlo mascherare con aromi naturali molto più graditi, tipo frutti rossi, lamponi o semi di anice. Molte popolazioni, a cui è gradito il sapore, ancora oggi utilizzano i semi del fieno greco come se fosse un legume consumandolo come se fosse una zuppa di ceci, di lenticchie o di fagioli.
In alcune zone del mondo, invece, è gradita la presenza della polvere dei semi del fieno greco anche per la preparazione di dolci.
È proprio il caso di dire: a ognuno il suo gusto!
I vantaggi del fieno greco
Forse l’adagio che “la bruttezza nasconde la bellezza” rende l’idea degli aspetti variegati del fieno greco. Il suo uso porta molteplici benefici all’organismo e per questo è utilizzato largamente in erboristeria e in fitoterapia. Sapientemente dosato il gusto con i giusti aromi naturali, combatte diverse sintomatologie di bambini e adulti. È un ottimo ricostituente in casi di anemia, riesce a essere di grande aiuto nei casi di forte gracilità dei bambini, combatte la debolezza durante la convalescenza.
Il carattere benefico del fieno greco e dei suoi semi è grazie al suo contenuto di sali minerali importanti tipo il ferro, o di vitamine del gruppo b oltre che di proteine e oli vegetali. Si può trovare come ingrediente principale nei prodotti che aiutano a far ricrescere e irrobustire i capelli come la lozione Foltina Plus Grazie alla presenza di proteine, oli e grassi del tutto vegetale i semi del fieno greco sono portentosi per le tre malattie oggi comuni dovute all’eccesso di benessere: “colesterolo, glicemia e disturbi intestinali!”
Grazie alla presenza di grassi vegetali è utilizzato, infatti, nel controllo dei livelli del colesterolo e della glicemia; poiché, inoltre, c’è la presenza di fibre vegetali, è un ottimo aiuto in caso di stitichezza. E questo è nulla se si pensa alla prevenzione che l’assunzione di fieno greco porta verso alcuni tipi di tumore al colon e al seno. In alcuni casi di obesità l’uso del fieno greco è consigliato per ridurre l’appetito e per favorire un giusto e corretto dimagrimento. Molte donne usano assumere preparati a base di fieno greco per alleviare i dolori del ciclo mestruale, oltre che per mitigare i sintomi legati alla menopausa.
E come le antiche donne tunisine, anche le donne moderne che intendono allattare al seno, fanno uso del fieno greco per favorire la presenza del latte, mantenerne la produzione e le capacità organolettiche.
E in conclusione?
La ciliegina sulla torta del fieno greco? Dopo l’elenco di tali benefici non può mancare la notizia che il fieno greco, i suoi semi e la polvere da essi ricavata è di un prezzo molto economico. Si consiglia l’utilizzo a tutti quelli che ne sono affascinati!