Che cos’è la toxoplasmosi
La toxoplasmosi è una patologia di tipo parassitario trasmessa tra gli animali a “sangue” caldo, uomini inclusi.
Colpevole di tale malattia è esattamente un protozoo endocellulare conosciuto anche con la definizione Toxoplasma gondii. Le persone possono ammalarsi di toxoplasmosi attraverso il contatto con degli animali che presentano questa problematica(principalmente i gatti)oppure tramite l’ingerimento di determinati alimenti che non sono stati cotti(tipo la carne di maiale e le verdure)che son stati contaminati dal “parassita” o dalle sue uova.
toxoplasmosi come si contagia
Il Toxoplasma gondii come è stato detto poc’anzi è un protozoo che fa parte dell’insieme degli APICOMPLEXA che presenta un complesso apicale notevolmente evoluto. Mediante il conoide il toxoplasma si apre un passaggio nel rivestimento cellulare infiltrandosi internamente alla cellula dove inizierà a prolificarsi cibandosi col citoplasma. L’ospitante decisivo di questo specifico parassita è il gatto, invece l’ospite temporaneo può essere costituito da svariati ulteriori animali come i volatili, le mosche” e pure le persone.Queste ultime vengono appunto colpite dalla toxoplasmosi che è un problema di salute ambiguo e ingannevole che tra l’altro può purtroppo causare aborti o danni dal punto di vista mentale al feto.
Il gatto sparge tramite le sue feci le cisti parassitarie che vanno in seguito a infettare gli esseri viventi che vanno a collegarsi con le deiezioni.Se il gatto infettato dovesse entrare in contatto con una donna durante la gravidanza potrebbe contagiarla ad esempio mentre gli fa delle coccole e viene a contatto con la sua saliva o mentre gli pulisce la lettiera. Il pericolo è indubbiamente più elevato se il gatto in questione risulta essere campagnolo e ancor più avanti con l’età. Negli ultimi tempi questa componente rischiosa è stata in ogni caso rimpicciolita e i felini non son più ritenuti le primarie cause della trasmissione. Difatti bisogna mettere in considerazione pure l’evenienza che gli escrementi del gatto vengano collocati nei pressi di una zona erbosa o con la presenza di coltivazioni riservate a un utilizzo zootecnico. Pertanto se per esempio una mucca dovesse andare a nutrirsi di tali alimenti ovviamente in quel caso il “parassita” potrebbe trovarsi all’interno delle sue carni, andando quindi a passare la malattia all’uomo. Un ulteriore motivo di contagio è quello basato dalle trasfusioni sanguigne o trapianti d’organo, anche se è importante sottolineare che questa evenienza risulta alquanto infrequente
Preparazione dei cibi cotti e il sistema immunitario
Per fortuna il nostro sistema immunitario ha la possibilità di potersi proteggere dall’ infezione della toxoplasmosi e in più il parassita viene soppresso grazie alla cottura degli alimenti. Se l’individuo che ha la toxoplasmosi ha un sistema immunitario funzionante e energico, in tal caso sarà preservato per l’intera vita. Ciò può verificarsi visto che il suo organismo crea degli anticorpi e dei linfociti caratteristici della patologia. Sfortunatamente in determinate circostanze il sistema immunitario può presentarsi notevolmente indebolito e dunque risulterà inefficiente per combattere questo dannoso parassita. In questa difficile situazione possono trovarsi i malati immunodepressi che hanno l’ HIV, in quanto sono soggetti appunto a ripetute ricadute e correlate problematiche.
I pericoli durante il periodo della gravidanza
Nel caso in cui la donna incinta dovesse infettarsi durante gli stadi iniziali in questa circostanza la placenta offrirebbe un’ottima difesa, sbarrando il passaggio del toxoplasma al feto. Ciò nonostante nelle limitate situazioni in cui questa protezione non dovesse attivarsi i problemi per il bimbo potrebbero essere ampiamente seri e gravosi, fino a terminare con un aborto o con considerevoli ritardi mentali. Una volta trascorsi i primi tre mesi della gravidanza il passaggio di questo stato patologico mediante la placenta può diventare sempre più consueto, ma la serietà delle conseguenze che essa comporta inizia gradualmente a limitarsi.
Le avvisaglie della toxoplasmosi
Solitamente le sintomatologie correlate alla toxoplasmosi cominciano a verificarsi a partire da una settimana a un mese circa dal momento del contagio. In tanti individui immunocompetenti la malattia risulta totalmente priva di sintomi specifici e viene immediatamente fermata dal sistema immunitario. In persone immunodepresse i segnali della toxoplasmosi sono molti poichè può andare a colpire reni, fegato, ossa, polmoni, sistema nervoso e occhi. La forma consueta è quella linfoadenopatica che si contraddistingue dalla parallela presenza di febbre non considerevolmente alta, astenia, anoressia,esantemi.
Come si può prevenire
La toxoplasmosi si può evitare tramite l’utilizzo di cibi cotti e seguendo minuziosamente le regole igieniche essenziali. E’ importante bollire il latte quando si desidera berlo e effettuare una lavatura profonda sia di “frutta che di verdura, prima di mangiare la prima tipologia e di cuocere e mangiar la seconda. In caso di viaggi in luoghi umidi e in via di sviluppo si dovrà far molta attenzione all’ acqua che si andrà a consumare. Infine chi ha un gatto dovrà cambiar spesso la lettiera usando i guanti.